Molti (io mi sono limitato a notarlo due domeniche fa) si lamentano di un fatto: in chiesa le lettrici spesso hanno un abbigliamento non consono, tale che: “Ma si vedeva tutto!”.
Io sono l’ultimo a stigmatizzare un abbigliamento non consono per una chiesa in cui ti sei recata a leggere il Vangelo che da sempre raccomanda non solo un atteggiamento pudico, ma anche -e forse più- un abbigliamento casto; ma sono il primo ad aver capito il perché di quel piccolo o grosso scandalo, dipendentemente dai soggetti, sempre più spesso anziani e qui sta il punto: i giovani disertano e dunque si mostra e si dà loro ciò che più desiderano: sesso, nella speranza di riempire le culle sempre più vuote, cioè le chiese.
Questo tuttavia tradisce non il malgarbo di alcune (molte?), ma la nuova catechesi giovanile vaticana, tutta piegata a un principio universalmente valido: tira più un pelo di fica, che un carro di buoi.
Non è, come ex cattolico, nostro compito capire se tutto ciò sia giusto o sbagliato, lo abbiamo scritto: a noi mancano i titoli, ma non manca lo spirito di osservazione per capire che è il prete che cerca di riempire le messe con i leggins e i fuseax attillatssimi, per cui è il prete e la chiesa tutta che non canta più il Salve Regina, ma il Salve Vagina, per un segno dei tempi che, cattolico o meno, deve essere da noi e da tutti notato.